Pronti a correre, episodio 6: Vittorio Karol

 

Altro appuntamento con il format del Cra Abruzzo “Pronti a correre”:  8 appuntamenti con gli 8 arbitri più giovani di ogni sezione. Tramite le loro parole, proveremo a tornare tutti indietro nel tempo, ricordando che anche noi, tanto o poco tempo fa, siamo stati giovani esordienti. Siamo alla fine della Stagione Sportiva, è tempo di bilanci: ci guardiamo avanti e poi dietro per cercare di capire quale sia la nostra posizione nelle graduatorie, ma il bello della nostra attività è che possiamo permetterci il lusso di guardare anche al nostro fianco e vedere negli occhi dei nostri “piccoli amici” le stesse emozioni che ci hanno spinto ad arrivare fin dove siamo. Oggi abbiamo intervistato Vittorio Karol, arbitro della sezione di Sulmona, classe 2006 che ha esordito nella gara Pescina MNT vs San Benedetto Venere.

 

Cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questo mondo?
Sin da piccolo sono sempre stato appassionato di calcio ed affascinato dalla figura arbitrale.
Frequentare il corso arbitri è apparsa ai miei occhi come un’occasione per partecipare attivamente
alla realtà calcistica, ma vivendola in maniera differente. In conclusione credo che la principale
motivazione nasca nella convinzione che si tratta di una vera e propria scuola di vita, nella quale
ogni gara ci appare come una eccitante sfida.

Quali sono state le emozioni che hai percepito nell’arbitrare la tua prima partita?
L’adrenalina che mi ha dato la direzione della mia prima gara è stata un’emozione unica che non
risulta facilmente spiegabile. Un momento dove alberga in te la paura di commettere errori, poi
superata dal primo fischio. Un bellissimo ricordo che porterò sempre dentro di me.

Cosa ti aspetti da questa attività nel futuro?
È un percorso che richiede costanza, ma credo che con tanta umiltà, sacrificio e passione si possono
raggiungere i risultati migliori. Certo non diventerò mai Collina, ma sono sicuro che tutte le
esperienze che l’arbitraggio mi permetterà di vivere contribuiranno fortemente alla crescita
dell’uomo che sarò.